L'impianto elettrico è composto da vari componenti principali e secondari che variano in funziona della grandezza della casa. La nuova normativa (norma Cei 64-8 e la variante V3 del 2011 alla norma stessa) impone regole precise per le nuove installazioni in merito alle potenze in relazione alla superficie della casa; 3 kW (valore minimo per superfici fino a 75 mq) e 6 kW (valore minimo per superfici oltre i 75 mq) . Questo non significa che l'utente debba necessariamente fare un contratto per i suddetti valori, ma l'impianto elettrico deve comunque essere dimensionato per queste potenze.
Il quadro elettrico principale deve avere un interruttore generale e almeno due di quelli differenziali. Il numero di linee dipende invece dai mq della casa. Questo centralino contiene i vari interruttori magnetotermici e l’interruttore differenziale detto “salvavita”. Oltre a questa, che è la parte per così dire di comando, un impianto elettrico domestico è formato anche da:
A partire dal quadro elettrico, l’impianto elettrico di un appartamento viene diviso in tre “rami”:
In linea generale, un impianto elettrico ha un costo di circa 50/60 euro per ogni punto luce installato. In un appartamento standard di 90 mq, costituito da circa 60 punti luce, l’importo complessivo può quindi essere stimato in 3.000/3.600 euro, esclusa Iva. Nella cifra sono compresi i materiali, i tubi corrugati, le scatole, i quadri elettrici, la manodopera e l’utile per l’impresa.